Search Close

Search

Photo by Lisa Carletta
Photo by Lisa Carletta
Photo by Lisa Carletta

Un'opera collettiva sul tema della resistenza alla violenza.
Fai Bei Sogni, si compone di una camicia da notte come una tela su cui sono esposti i lavori della sarta e di altri 13 artiste: Pamcoc, Alpraz, Giuseppe Laselva, Manuela Mapelli, Vanessa @Apotropaike, Elena Beatrice, Susanna Morari, MG Posani, Giuditta Furlan, Veronica Cerri, Andrea Lodetti, Giulia Rosa. La performance è organizzata in collaborazione con la curatrice Micaela Flenda e la fotografa Lisa Carletta.


Photo by Simone Comi

Fai Bei Sogni è stata indossata da Silvia Clo Di Gregorio nella serata dei Diversity Media Awards, martedì 28 maggio 2024 al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano. L’unione tra abito e linguaggio artistico diventa il mezzo per discutere di resistenza e trasformazione sociale. Un'occasione per riflettere, confrontarsi e trovare nuove modalità per agire di fronte alle ingiustizie che ci circondano.  L’opera parte della riflessione sul significato e la forza dei sogni intesi come forme di speranza e aspettative di un tempo felice. Ma quei sogni di bambinə sono andati in frantumi e il mondo che stiamo vivendo non è quello che sognavamo.  In questo controverso contesto non possiamo fare a meno di chiederci ma chi è bambinə oggi, ha ancora sogni, o solo incubi violenti?  

Oggi, più che mai, ci troviamo di fronte a una realtà complessa e travolgente. Dalla nostra posizione privilegiata nel mondo Occidentale, assistiamo agli eventi globali attraverso una serie di schermi deumanizzanti, cercando di fare il possibile, ma spesso sembra non sia abbastanza. In risposta alla sensazione di impotenza collettiva e individuale, Silvia Clo ha convocato 13 artistə per esprimere, attraverso l’illustrazione e il linguaggio dell’arte, cosa significhi per loro. Nonostante le diverse forme di violenza e oppressioni che vediamo ogni giorno, sognare può essere un atto di resistenza collettiva.
  

Sognare è lo "strumento fantastico" per mantenere viva la speranza e continuare a lottare per una rivoluzione inclusiva nei momenti più bui della Storia. In questa direzione, l’opera rappresenta un grido collettivo che denuncia le atrocità del nostro tempo: dal genocidio in Palestina alla censura dei corpi femminili in Iran, dalla repressione in Ungheria che ha visto l'arresto di Ilaria Salis fino alle violenze perpetrate nel nostro stesso paese contro donne, persone razzializzate, persone non conformi e disabili. Ogni opera cucita sull’abito riflette una prospettiva unica sulla resistenza, trasformando il dolore e la rabbia in forza creativa.

L’opera è acquistabile, l’intero valore andrà all’associazione UNRWA.

Leggi qui il testo critico della curatrice Micaela Flenda.

Della performance Fai Bei Sogni ne hanno parlato e scritto anche:
Vogue,
Cosmopolitan,
Dailybest
Musa Digital.

 

CREDITS
Ideazione e corpo di Silvia Clo Di Gregorio
Fotografia e creatività Lisa Carletta
MUA & Hair Elisabetta Panziroli
Art direction Micaela Flenda
Handmade backdrop Frogslab – Alessia Fregonese
Attrezzatura di Fioriartificiali, Kumamilano e Nic Salvatori
Assistente di produzione Emanuele Raschitelli.
Vestito ricamato e lavorato da Alessia Fregonese di Frogslab, con le illustrazioni di Pamcoc, Alpraz, Giuseppe La selva, Manuela Mapelli, Vanessa @Apotropaike, Elena Beatrice, Susanna Morari, MG Posani, Giuditta Furlan, Veronica Cerri, Andrea Lodetti, Giulia Rosa.
Grazie a Samuele Galli, Lino e Mara Palena di Fioriartificiali, Taddeo e L’orto del villano e Luca Taccardi